Nel diverbio giace la ragione
speme cui nulla volle figurare
Turpi e reietti abbarbicati
fingono vita e muoiono dentro
Ritto lo sguardo a cernita dell'orizzonte
proteso virgulto a guisa del dirupo
Concupito dal vizio testimone dell'umana debolezza
soverchiato da ombre avvinte alle tempie
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